Non perdere la mia visita guidata a Palazzo Leoni Montanari!
La dimora, ora proprietà di Intesa Sanpaolo, è stata voluta dalla famiglia Leoni Montanari per celebrare il proprio casato e la favolosa ricchezza raggiunta. Popolato di decorazioni e affreschi, il Leoni Montanari è un tripudio di creature mitologiche, romantiche storie di eroi, divinità e personaggi più o meno conosciuti della Vicenza del Settecento.
Canaletto e Guardi
Insieme conosceremo in maniera approfondita anche le stupende collezioni ospitate nelle sale del palazzo. Nel corso degli anni, Banca Intesa ha infatti raccolto un notevole gruppo di dipinti settecenteschi di scuola veneta. Non può mancare quindi Canaletto, in questo caso in una sua curiosa prova giovanile dall’atmosfera soffusa e molto particolare. Si tratta del Capriccio con chiesa gotica e laguna, una poetica veduta che accosta fra loro alcuni elementi di edifici veneziani reali, per creare poi un insieme totalmente di fantasia. Il tutto circondato da quella nebbiolina veneziana tipica delle mattine di primavera o d’autunno, un’atmosfera rarefatta che noi veneti chiamiamo calìgo.
Accompagna Canaletto il suo grande collega e rivale Francesco Guardi. Meno introdotto nell’alta società del tempo, Francesco Guardi ci regala una Veduta di Piazza San Marco molto realistica. Il pittore sceglie infatti di inquadrare la piazza verso l’edificio dell’attuale Museo Correr, e che al tempo presentava ancora la perduta chiesa di San Geminiano, opera di Sansovino. Il dipinto è quindi anche un documento storico di una Venezia che non c’è più, popolata dalla miriade di minuscoli tipi umani tramandati dal fulmineo tratto di Guardi.
Alla caduta della Serenissima, Venezia muore politicamente, ma contemporaneamente dà vita al suo mito. Lo vedremo nei dettagli dei dipinti di Pietro Longhi, di cui Palazzo Leoni Montanari possiede una fra le collezioni più complete al mondo. I visitatori stranieri erano affascinati dall’inusuale stile di vita dei veneziani raffigurato dal Longhi, in scene piene di riti e di significati allusivi. Compravano quindi volentieri le piccole tele del Longhi, che portavano con sé al ritorno dal Gran Tour come ricordo del loro viaggio.
La Collezione Caputi
Durante la visita, avremo modo anche di scoprire la Collezione Caputi. Si tratta di uno straordinario gruppo di ceramiche provenienti da una necropoli della Magna Grecia, giunto fino a noi miracolosamente intatto. Infatti, nell’Ottocento chi era così fortunato da rinvenire questo tipo di reperti tendeva poi a venderli pezzo per pezzo. Questo atteggiamento ha purtroppo causato nel tempo un’enorme dispersione di capolavori della civiltà greca del Sud Italia. Non è stato così per lo splendido corredo funerario che vedremo, che comprende creazioni di dimensioni anche giganti, con vivide figure di dei, eroi, e personaggi colti nel loro quotidiano…di qualche anno fa.
Le sorprese e le storie del palazzo non finiscono qui! Questo breve articolo è solo un assaggio, ma ti aspetto per un tour più approfondito.